In un prossimo futuro possiamo immaginarci un giardino che si riappropria dello spazio di tutti e lo connette in una nuova rete vegetale. Un giardino in movimento, che non vuole essere contemplato, ma percorso, vissuto e attraversato. La strada che diventa giardino.
Il progetto si propone come una sequenza di linee vegetali replicabili che sfruttano l’infrastruttura urbana per strutturarsi e costituire un giardino lineare. Seguire le strade, ampliarsi e restringersi, adattarsi ai marciapiedi, recuperare spazio, guadagnare spazio, vincolare il vuoto come risorsa. Lo spazio verde diventa quinta scenica per il movimento, giardino di tutti che parla allo spazio urbano, che non si nasconde ma chiede di essere condiviso e vissuto.
Un giardino potenzialmente infinito ma ridotto in larghezza, che sfrutta la continuità vegetale per definirsi come entità e non come una semplice aiuola. Un sistema da proporre negli spazi urbani per creare reti verdi diffuse e sostenibili, che non considerano l’uso di piante annuali o a elevata manutenzione. Uno scenario mediterraneo in movimento, che si serve dell’adattabilità delle specie mediterranee alle difficili condizioni urbane e agli assetti climatici in rapido divenire.