“Poiché la disperazione era un eccesso che non gli apparteneva, si chinò su quanto era rimasto della sua vita, e riiniziò a prendersene cura, con l’incrollabile tenacia di un giardiniere al lavoro, il mattino dopo il temporale.” (Seta, Alessandro Baricco)
Si è conclusa domenica 19 dicembre la terza edizione del Radicepura Garden Festival, Biennale del paesaggio mediterraneo organizzata dalla Fondazione Radicepura. Quest’edizione, dal tema “Giardini per il futuro”, è stata fortemente voluta in un anno così particolare che ha fatto riscoprire il valore etico dei giardini e che non a caso si è chiusa con un’iniziativa di beneficenza a sostegno della Fondazione IEO–MONZINO e in particolare dell’Unità di Imaging di Precisione e Ricerca diretta dal prof. Giuseppe Petralia. Una collaborazione suggellata nel 2019 dalla Sig. Carmela Faro e il Prof. Petralia che insieme avevano simbolicamente piantato un seme di melagrana, che oggi è diventata una pianta, emblema della battaglia che il Radicepura Garden Festival porta avanti insieme alla Fondazione.
Sono stati raccolti € 26.150, grazie a parte degli incassi devoluti dal festival, insieme al contributo di singoli cittadini, aziende e amici che hanno partecipato alla raccolta fondi: «L’emergenza in cui ancora viviamo – sostiene Mario Faro, ideatore e promotore del Festival nonché presidente della Delegazione Sicilia della Fondazione IEO–MONZINO – ha reso ancora più complessa la vita dei pazienti che hanno attraversato davvero un periodo difficile, costretti a un maggior isolamento e cautela. Il nostro sostegno, quindi, va alla Fondazione IEO-MONZINO, allo straordinario lavoro di cura e ricerca, come ben testimonia l’impegno di Giuseppe Petralia, caro amico e medico appassionato. Questa occasione di ritrovo è stata inoltre motivo per festeggiare la chiusura del Festival, in un’edizione segnata dagli eventi dell’attualità che però hanno confermato l’urgenza di un’azione collettiva a favore del verde, ma anche la necessità di una maggiore cultura del paesaggio mediterraneo come modello da diffondere».
La giornata è stata inoltre occasione per riunire gli amici del Festival e ripercorrere questi sei mesi con il direttore artistico della manifestazione Antonio Perazzi, che insieme al Cavaliere Venerando Faro ha consegnato alla giovane paesaggista bergamasca Lucia Angelini il Premio Gardenia per il suo Giardino Lineare. Spazio anche alle iniziative promosse dal Radicepura Garden Festival che hanno portato la manifestazione fuori dai confini del Parco botanico sito a Giarre, ad esempio il giardino Planta Sapiens, donato alla città di Catania e ricostruito in Piazza Università, che per mesi è stato luogo di ristoro per i cittadini, e ancora la partecipazione all’ampliamento dell’Orto botanico di Palermo con il bando Il Mediterraneo, ovunque all’interno del progetto weTree, o il workshop Strumenti botanici per il progetto del parco pubblico, una cinque giorni in cui gli studenti insieme ai docenti hanno riflettuto su come far rinascere un luogo storico come la Villa Belvedere di Acireale, caso studio del workshop.
Spazio per la mostra di Renato Leotta Appunti sul giardino: castagni, capperi, carrubi… inaugurata lo scorso 20 novembre e che sarà ancora visitabile all’interno degli spazi della Fondazione Radicepura.
Radicepura Garden Festival dà appuntamento con la nuova call per la realizzazione dei giardini della quarta edizione prevista nel 2023 e che verrà lanciata nei prossimi mesi insieme al programma degli eventi per il 2022.