Il giardino intende creare uno spazio “riservato” per le menti timide e sensibili, un ritiro temporaneo lontano dagli impegni sociali, nonché un amplificatore della natura circostante. Il progetto è basato su una delle piante più comuni al mondo – la Mimosa Pudica, notissima per la sua risposta unica al tatto.
Una volta toccate, le foglie della pianta si restringono verso l’interno e si riaprono qualche minuto dopo.
Le foglie rispondono, oltre al contatto fisico, anche alla temperatura e all’illuminazione dell’ambiente.
Il padiglione si compone di tre strati di recinzione, nel cui cuore profondo si collocano le sedute private per i visitatori. Nell’anello esterno, le tende traslucide creano un confine sfumato tra dentro e fuori.
Quando il visitatore filtra il sipario ed entra nel padiglione, sperimenta il secondo strato: le piante di mimosa pudica piazzate nel mezzo di una griglia in sottile fibra ottica. Lo stretto sentiero tra le stringhe invita i visitatori a mettersi in punta di piedi per toccarle, attivando la mimosa pudica. Alla fine del percorso, troveranno uno spazio privato protetto da tende, piante e stringhe. Shy Pavilion non è solo una stanza per amplificare i caratteri unici di Mimosa Pudica, ma un luogo in cui suscitare empatia tra i visitatori e le piante: ogni tocco di stringa, ogni onda dell’orlo della tenda e ogni passo dei visitatori può
influenzare l’apertura delle foglie, e quindi modificare la trasparenza del padiglione.