L’arte, come poche altre discipline, ha il potere di trasfigurare la realtà dando vita a scenari e a trame che trascinano l’osservatore nei territori del fantastico e dell’utopia.
L’arte offre così una visione di realtà parallele ed immaginarie e lo fa in modo disinteressato nella consapevolezza che ciò che conta è solo la scelta artistica, l’arte in quanto tale. È questa consapevolezza che ha spinto ad inserire in fondazione un programma di residenze per le arti visive.
Il focus è il mediterraneo e le piante ne sono il tramite imprescindibile, lo stimolo e il movente che sollecitano il gesto degli artisti invitati per creare progetti che coinvolgono culture diverse, scienze sperimentali, società, politica.
Per questa nuova edizione del Garden Festival, la Fondazione propone due nuove residenze. La prima realizzata in occasione dell’apertura del Garden Festival 2019 da Renato Leotta, artista che seppur giovane è già famoso nel panorama artistico internazionale. La sua è una poetica in grado di trasformare il reale, oggettivo ed autonomo, in un universo fatto di valori intimi e universali, espressione dell’umano sentire. Quindi il programma prosegue con l’artista albanese Adrian Paci.