Offrendo un approccio decostruito che si costruisce naturalmente a partire da uno specifico punto di vista, anamorphosis mantiene un forte legame con le rappresentazioni spaziali del mondo orientale. Con gli strati di giardino elevati i quali si irradiano fuori dalla piscina d’acqua, simbolo della vita eterna, con le sue sfumature di mistero (miraggio) circondate dall’esperienza dell’immagine, con il suo rito di passaggio, la sua rampa, anamorphosis diventa parte del rapporto che esiste tra storia e modernità. Non rivela soltanto un altro paesaggio, un altro percorso fatto di leggerezza, domande e meraviglia, ma rivela anche un’ulteriore visione di noi stessi. Distanti eppure così vicini, l’arte del mosaico, delle aiuole da giardino e i giardini pensili di Babilonia sono tutte meraviglie che seguono le regole della matematica e dalla geometria. Nell’era digitale, il loro mistero rimane intatto. Cosa può esserci di meglio?