La “tour d’y voir” in un gioco di parole della lingua francese assume il significato di torre d’avvistamento è un luogo simbolico in cui lo spirito romantico dell’artista trova rifugio.
È un progetto nato in situ frutto dell’interazione di quel luogo con Michel Péna. Per lui il ‘giardino’ è già presente e si compone della vegetazione che circonda tutta l’area, dell’Etna e la sua maestosità, di Taormina e il monte Tauro, del mare che lo cinge. Qui il giardino ed il paesaggio suonano insieme uno spartito ed è il giardino che permette al visitatore di ascoltare il suono del paesaggio.
Cosa aggiungere a tutto questo, come farlo percepire anche a tutti i visitatori? Ecco che nella sua mente la torre ha preso forma. Un giardino verticale, che
vuole coniugare il vicino ed il distante, il sensuale e l’astratto, una doppia scala elicoidale da salire e poi discendere. Questa “Tour d’y voir” letteralmente ‘per vedere meglio’ cio che è più lontano, far percepire il vento del mare, l’ombra e il sole e tutto il mondo intorno grazie a questo situazione di vertigine che provoca quasi un disequilibrio, ma Il filo non si rompe poiché la scala a doppia elica, inventata da Leonardo, ci riporta con dolcezza, discendendola, al mondo tangibile.