così come la pietra alla casa e la casa alla città,
così come la pianta all’albero e l’albero alla foresta,
e così insieme al mondo tutto.
La natura dentro, l’artificio attorno: il giardino contemporaneo. Il progetto consiste in un’operazione semplice quanto radicale e fondativa: delimitare una porzione di natura per farne un interno elevandolo in poesia dal resto del mondo naturale. Un blocco di pietra tagliato in quattro parti custodisce la porzione. La fruizione è negata, la distanza tra i blocchi non permette di passare, la relazione con l’interno si fa ancora più forte. Uno spazio negato è uno spazio desiderato/da conquistare. La manutenzione è affidata alle api, al vento, alla pioggia, al sole; credendo fortemente che la migliore sostenibilità possibile sia quella che unisce tutela delle risorse e rispetto etico di ogni forma di biodiversità. In verità l’esuberanza e la ricchezza della natura dentro il monolite non è diversa da ogni altro anonimo pezzo di mondo naturale. I colori, i suoni e la diversità dentro appaiono come rivelazione all’uomo per il contrasto con la monocromia, il silenzio e la irreprensibilità della pietra: la geometria immobile della costruzione permette alla natura di essere percepita dall’uomo.